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 Adelbo Caschinpiedi

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2 partecipanti
AutoreMessaggio
Omar

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Messaggi : 3027
Data d'iscrizione : 11.09.09
Età : 54
Località : Pesaro

Scheda del personaggio
Nome: Adelbo Cascainpiedi
Razza: Hobbit
Classe: Scout

Adelbo Caschinpiedi Empty
MessaggioTitolo: Adelbo Caschinpiedi   Adelbo Caschinpiedi EmptyMer Set 16 2015, 15:49

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Adelbo è un giovane hobbit, alto circa 1 metro e dal peso di 40 kg, ha folti capelli color bruno, occhi chiari e un naso molto pronunciato.

Nacque 33 anni fa nella terra di Buck, al confine orientale della Contea. Suo padre, Mermadoc Caschinpiedi era il proprietario di un mulino sul fiume Brandivino, dove viveva insieme alla moglie Tabilla e alle due sorelle maggiori di Adelbo, Beltha e Rigalta.

Durante l’adolescenza si manifestarono i primi contrasti tra Adelbo e il padre, un hobbit molto autoritario e a tratti anche violento, specie quando a notte tarda faceva ritorno al mulino completamente sbronzo, dopo avere passato la serata in qualche osteria di Buckburgo.

Tre anni fa, poco dopo il trentesimo compleanno di Adelbo, non fu un bel periodo a casa Caschinpiedi: le troppo abbondanti piogge primaverili avevano compromesso i raccolti di frumento e colza e le pale del mulino ruotavano rumorosamente, senza che sotto la pietra da macina ci fossero granaglie. Mermadoc passava sempre più tempo nelle osterie, sfogando poi la sua frustrazione quando rientrava a casa.  
La madre e le sorelle di Adelbo erano ormai succubi del fare violento del padre, accettando come inevitabili e forse anche giuste le frustate che con la cinta dei pantaloni venivano loro inferte. Qualche volta il giovane hobbit aveva provato a fermare il padre, ma senza mai riuscirci: dentro le pareti di quel mulino, era Mermadoc a comandare!  

Una sera, accadde l’evento che cambiò per sempre la vita del giovane hobbit. Rientrato a casa sbronzo, dopo le solite frustate, il padre cambio l’impugnatura con la quale teneva la cinta dei pantaloni e iniziò a colpire Tabilla con la pesante fibbia di metallo. Beltha e Rigalta erano pietrificate, le spalle contro una parete, mentre Adelbo era a pochi passi, mentre il padre, infierendo sulla moglie, gli si rivolgeva urlando: “Ecco cosa merita tua madre!, E’ sua la colpa se tutto qui va a rotoli!”  

La fibbia colpì Tabilla diverse volte, prima sulla schiena, poi sulle spalle, infine sul volto. L’odio per il padre monto dal profondo dell’animo di Adelbo che, senza dire una parola, afferrò uno dei ferri del camino e si avvicino alle spalle del padre, sotto gli occhi atterriti delle sorelle. Sferrò un colpo. Alla testa.

Poi un altro.

E un altro ancora.

Mermadoc crollò a terra, il cranio fratturato. Si dibattè per qualche istante e poi rimase immobile sul pavimento, circondato da una pozza di sangue.

Il giorno seguente, prima dell’alba, Adelbo lascio la Contea. Non dimenticherà mai la condanna nei suoi confronti che lesse negli occhi della madre.

Si incamminò verso sud, senza sapere dove andare. In tasca, poche monete d’argento. Percorse il Verde Cammino, e cercando di allontanarsi il più velocemente possibile dalla Contea, raggiunse L’antica Via Sud.

Le prime settimane furono molto difficili: Adelbo non si era mai allontanato  dalla Contea e le prime notti passate all’addiaccio furono spaventose. Poi con il passare dei mesi il giovane hobbit iniziò ad abituarsi a questa nuova vita da vagabondo. Proseguendo sull’antica Via del Sud lavorò saltuariamente in qualche fattoria, per guadagnare qualche moneta e godere ogni tanto di un giaciglio comodo sul quale dormire.

Oltre ai lavori “puliti”, iniziò anche a farne qualcuno un po’ “sporco”. Era stato sempre molto agile, fin da bambino, e la sua stazza così minuta, in un mondo popolato da uomini e elfi, poteva essere un grosso vantaggio. Il suo primo furtarello fu sfilare il borsello dalla giubba di un avventore ubriaco in una osteria, quanto disprezzava chi passa il tempo ad ubriacarsi in una osteria…

Dopo circa un anno giunse nelle terre di Rohan ed aveva ormai imparato a cavarsela egregiamente, cacciando, rubacchiando e soprattutto tenendo occhi e orecchie bene aperti.

Dopo avere guadato l’Isen, passò il secondo anno nelle pianure erbose dell’Ovestfalda prima e dell’Estfalda poi, imparando a cacciare, a seguire le tracce e a nascondersi ogni qualvolta fiutasse pericolo. Proprio durante una esplorazione, rinvenì il corpo di un uomo, morto ormai da diversi giorni, probabilmente ucciso da un grosso animale selvatico. Oltre a qualche moneta, vicino al cadavere trovò una bellissima fionda, ricavata da un legno scuro come la notte e con strane rune color argento incise sull’impugnatura. L’arma era bellissima e Adelbo notò anche che con essa riusciva ad essere molto più preciso: da allora non se ne separò più.

Questi ultimi mesi, lo hobbit li ha trascorsi risalendo il corso del fiume Anduin, scegliendo di allontanarsi dalle terre di Rohan dove ha avuto qualche problema (è stato beccato a borseggiare in un mercato, ed è stato rinchiuso per oltre un mese in una cella ad Alburg).  

In questi tre anni, ha viaggiato sempre da solo. Ha cercato di sopravvivere e c’è riuscito, e spesso si è anche divertito nello scoprire il mondo al di fuori della Contea. Ma la diffidenza e la costante attenzione caratterizzano ogni sua giornata: non è facile per un hobbit cavarsela da solo nel mondo della gente alta.


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Marcuzio

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Località : Villa Fastiggi

Scheda del personaggio
Nome: Marco
Razza: Umana
Classe: Geometra

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MessaggioTitolo: Re: Adelbo Caschinpiedi   Adelbo Caschinpiedi EmptyMer Set 16 2015, 16:11




E Adelbo è nato.


Bene!
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