Era ora di partire eppure Dorian non si sentiva ancora pronto.
Aveva 37 anni ed i suoi coetanei erano stati chiamati già molto tempo prima.
La lettera di convocazione con il sigillo dei raminghi era arrivata da due giorni, circa due anni dopo che il Mezzelfo di Gran Burrone lo aveva guarito dalla malattia che lo aveva tenuto chiuso in casa per 15 lunghissimi anni.
Quegli anni di degenza in cui il giuramento della sua famiglia aveva portato via la vita di suo padre e suo fratello maggiore in battaglia, come la maggior parte dei membri della famiglia Amell. Aveva visto suo fratello Naar partire a sua volta cinque anni fà; era un mese che non riceveva sue notizie ma in cuor suo Dorian sapeva che il "fratellino" era ancora in vita.
Oggi era arrivato il suo turno, ma non era l'unico, gran parte dei ragazzi dell'insediamento avevano ricevuto la convocazione, stranamente anche i più giovani.
Dorian era più grande di tutti loro, ma anche il meno esperto, aveva iniziato ad allenarsi con la spada solo un anno prima quando le sue condizioni inizavano ad essere accettabili, rinunciò ad apprendere l'arte dell'arco, troppo complessa a dir suo... Nonstante ciò Granpasso aveva convocato anche lui, la situazione quindi doveva essere disperata... O quasi.
Nel lungo periodo di degenza Dorian cerco' di rendersi utile per onorare il giuramento della famiglia Amell, la malattia lo aveva debilitato nel fisico, quindi si diede agli studi, antiche rune e rituali, libri di storia, leggende o semplicemente racconti, di tanto in tanto chi tornava al villaggio gli lasciava qualcosa da leggere, libri in lingue sconosciute o antiche, in quindici anni Dorian si era fatto una discreta cultura, conosceva qualche trucchetto di magia ma era sicuramente molto lontano dall'essere chiamato Stregone, anche se era questo quello a cui anelava.
Fortunatamente non era stato madato in missione da solo, avrebbe dovuto infatti incontrare un altro Ramingo di nome Boranel alla locanda di Ponte Lago Lungo, in cuor suo sperava di trovare un guerriero forte ed orgoglioso come suo padre e questo gli donava sicurezza.
Raccolse le sue ultime cose, poi la vide, la spada di suo padre, gli era stata recapitata qualche mese prima, era bellissima e antica, persino magica, Dorian lo aveva intuito, ma la vedeva sprecata tra le sue mani... Suo fratello Naar avrebbe dovuto averla, ma il ragazzo era gia' partito e Dorian non sapeva nemmeno dove si trovasse...
Decise di prenderla, piuttosto di lasciarla li. Si ripromise di consegnarla a fratello minore quando lo avrebbe trovato, perche' era sicuro che le loro strade un giorno si sarebbero incontrate di nuovo.
Raccolse quindi la cintura con la spada del padre, la legò in vita, controllò nuovamente lo zaino, diede un ultima occhiata alla baracca che chiamava casa. Lui e suo fratello erano gli ultimi della loro stirpe, probabilmente a breve quella sarebbe diventata la casa di qualcun altro... Uscì dall'ingresso, chiudendo la porta dietro di sè, gli ultimi saluti e poi sarebbe partito.
Dorian è un Dunèdain
Relativamente basso e magro per la sua razza, è alto 1.92cm e pesa circa 80kg.
Capelli corti e scuri, occhi grigi.
Porta degli strani baffi arricciati ed il pizzetto.
La sua famiglia ha prestato giuramento ai raminghi del nord dopo la morte dell'ultimo Re isildur e da allora tutti i figli maschi onorano la causa contro l'oscuro signore.
Indossa delle vesti leggere e comode con un lungo soprabito in grigio.